PARTE SECONDA
https://paoloferrarocdd.blogspot.com/2012/11/5-memoria-esposto-finale-del-3-novembre.html
paoloferrarocddgrandediscovery.blogspot.com/2012/11/un-bel-guazzabuglio-questa-e-la-trama.html

RIASSUNTO DELLA PARTE PRIMA: Intorno alla margheritina un caso PROVATO di grave depistaggio se non di calunnia fallita pluriaggravata e qui il rimprovero pubblico di chi vi scrive al criminologo psichiatra uomo e formatore dei servizi civili dott. Francesco Bruno
Fatti analiticamente riferiti e ricostruiti in "https://paoloferraro.blogspot.com/2015/07/il-truman-show-che-inchioda-tutti-meno.html ".
LA PRIMA DELLE SORELLE CANALI VALLINI. SILVIA CANALI prima delle tre sorelle CANALI (madre Vallini Fiorella, nipote del cardinal VALLINI, già funzionaria e poi membro del collegio sindacale di una nota multinazionale del tabacco americana, commercialista nel e poi titolare sino al 1991 del prestigioso studio in quel di Corso Trieste, e poi commercialista del ricco imprenditore “Giggi” con villa prestigiosa sull'Aventino, limitrofa ad importante sede nazionale dell'Ordine Militare dei Cavalieri di Malta) nata in un epicentro ebraico masso-cattolico, e comunista del “generone commerciale” - definizione datami da una vera comunista della generazione comunista italiana pulita che parecchio sapeva - fu fatta conoscere a Paolo Ferraro in quanto VPO da addestrare e formare per un mese nell'ottobre 1995, affiancandola nelle udienze penali.
1. Il primo racconto del dicembre 1995, in attesa della seconda proiezione di film fuori dal noto cinema in Campo dei Fiori, poi ripreso in seguito, inquadrava le non consuete esperienze liceali della Canali, nel liceo SOCRATE nella Garbatella. Testualmente mi parlò di qualche professore in particolare di storia e filosofia, totalmente incompetenti definiti sprezzantemente “sessantottini, quelli del 6 garantito” ma parlò di giri ed attività con le studentesse esplosi in uno scandalo interno al liceo, una formale importante inchiesta interna, poi confluita negli archivi della scuola, che aveva coinvolto alcune ragazze. E ricordo che si descrisse come la autrice della ribellione contro ciò che accadeva sotterraneamente: esito della inchiesta?! il suo trasferimento in altra classe del liceo (?!). n.d.r In quel liceo c'era anche il futuro magistrato Albamonte Eugenio, in una classe prima, che vinto il concorso fu mio uditore nel periodo immediatamente precedente l'arrivo di Silvia Canali come VPO onorario nominato dal CSM.
2. IL secondo racconto “intimo” ma oggi troppo importante, effettuato nel febbraio 1996 concerneva un insieme di frequentazioni in corrispondenza del primo e secondo anno di università, ed aveva come protagonista iniziale uno stuart dal nome Angelo e la sua comitiva con “sede” anche in abitazione a Monteverde via di villa Pamphili. Del racconto che lascio immaginare, facevano parte integrante non solo le”convocazioni” dal gruppo in Roma, ma gite in moto con permanenza in ville della Toscana. Ed una vacanza in Inghilterra per liberarsi dalle sue dipendenze “varie” (disse). La mia permanenza forzata, ingessato, nella casa, nel successivo giugno 1996, mi consentì di vedere e memorizzare da numerose foto il contesto, e alcune cartoline tra cui una inviata da San Paolo in Brasile, mi consentirono di apprendere nomi e cognomi tra cui quello del'ANGELO dal cognome di noto attore anche teatrale e romanesco s.e.o.o. . L'Angelo, inizialmente posto al centro di racconti un pò preoccupanti aveva abitazione in viale Marconi vicino alla allora abitazione della famiglia Canali Vallini, ma da elenco telefonico dell'epoca il telefono fisso lo aveva ancora lì, nel 1996. Quando terminò il duro raconto la CANALI, tremendamente prostrata dallo sforzo di aprirsi ebbe un gravissimo mal di testa che la portò, da me accompagnata, al Pronto Soccorso del CTO della Garbatella, ove le fecero una iniezione di BUSCOPAN e le proposero un ricovero per accertamenti, da lei rifiutato. Le espressi dopo le mie perplessità sulla delicatezza e impatto delle sue “esperienze” riservandomi di vagliare la continuazione del nostro rapporto, Lei alquanto disperata mi rassicurò che si era trattato di una parentesi e per tempo non lunghissimo (ma non mi sembrò convincente). D'altronde però risultava essersi laureata, ma passando a ROMA TRE, sposata in Chiesa con Giovani Orfei e altre considerazioni mi indussero ad attendere e verificare.
3. Poco prima del racconto sopra, la Canali mi aveva confidato di ”essere” (stata diagnosticata come) esibizionista con forti attitudini manipolatorie, più altre attitudini di rilievo psichiatrico, e di avere avuto “crisi di panico” (neanche sapevo oltre il suono formale della parola di cosa si trattasse), A me sano come un pesce le frasi suonarono più che altro come una autocritica sui suoi meri difetti. Difetti che aveva poi dato prova di aver/voler superato/superare aprendosi, anche tanto a compensare il suo remoto (diceva) passato. Una battuta volante della Vallini madre, donna di intelletto più strutturato, spesso impietosa nei giudizi, mi doveva mettere in guardia ”tanto intelligente, tanto capace di presentarsi e raccontare a me sembra una portiera chiacchierona che si inventa una marea di frottole”.
4. Il quarto racconto nacque dalla circostanza che avevo trovato/notato in particolare un cofanetto con vari gioielli, orologetti e collane prevalentemente in oro e di apparente valore, una buona parte ancora intonsi e in confezioni scatolette rispettive, sul ripiano dell'armadio esistente nella camera da letto. (vi era un secondo scatolotto, invece pieno di bigiotteria e gioiellini sparsi ed in uso corrente). Una volta che lei aprì l'armadio, me presente, allusi al cofanetto che si intravedeva neanche da Lei ben nascosto, e lei raccontò. I gioielli le erano stati consegnati per conservarli da una sua amica del liceo, coinvolta quantomeno nelle vicende dell'epoca pensai dubbioso, e mi parlò (visibilmente terrorizzata) di un “incidente” gravissimo (voluto, si capiva benissimo dal suo atteggiamento di terrore “partecipato”). Una auto aveva investita la ragazza in motorino frontalmente, letteralmente schiacciatasi sul parabrezza, e le aveva quasi disintegrato la struttura facciale, lasciandola in gravissime condizioni. Ovviamente non so se il racconto fosse esatto ed esattamente datato, ma molti anni dopo nel 2014 ho ritrovato gli elenchi della classe del liceo Socrate, incrociato i nomi e cognomi con profili in FB, e ritrovata la ragazza con viso palesemente schiacciato e ricostruito, laureatasi alla università LUISS. Le mie operazioni di ricerca effettuate insieme alla consueta partecipe e testimone diretta. Il racconto sui gioielli non quadra(va) affatto a partir dalla tempistica (chi è colei che lascia per dodici anni in custodia a compagna di scuola non più frequentata, un cofanetto di gioielli preziosi ?!) Dopo la spiegazione il cofanetto fu portato dalla Canali ad una sua altra amica. I particolari sul suo ulteriore nascondimento (da me sbirciati) restano riservati. Sebbene ritengo che un rinvenimento ipotetico sia stato compromesso alla luce di una “iniziativa del luglio 2014”.
5. In diverso racconto la Canali mi citò i suoi attacchi di panico datandone uno grosso modo all'autunno/fine estate dell'anno 1990 o forse 1991 e localizzandolo in quel di PERUGIA dove si trovava a camminare, con l'allora fidanzato Giovani Orfei venuto, ma non presente al momento.
6. Altri racconti o fatti direttamente percepiti attengono all'AIAG ed all'ENTE NAZIONALE PER IL TURISMO. Sia Silvia Canali che la sorella erano state vicine all'AIAG, e se non erro la Canali citò ostello della gioventù in Germania. La sorella la vidi poi nel maggio 1996 presso la sede che curava la GUIDA TOURING ITALIANA vicino p..zza Bologna, dove avevo accompagnato Silvia Canali. Ma all'epoca le sorelle Canali curavano anche la gestione di un negozio terminale della industria tipografica del padre, ubicato in via Alessandria lato Porta Pia. Laura Canali curava inizialmente infine, poi divenendo cartografa ufficiale, le mappe geografiche per la rivista LIMES di LUCIO CARACCIOLO. Nella medesima rivista lavorava sino al 1995 anche il giovane marito della Canali Silvia, portato da lei nell'alveo di LIMES, Giovani Orfei, poi separatosi da rivista per dissenso politico e dalla famiglia/moglie Canali. Laura Canali è divenuta compagna e moglie di LUCIO CARACCIOLO, negli anni duemila, SILVIA CANALI cognata.
7. Un giorno, credo dei primi di marzo 1996, pochi giorni dopo le sue “rivelazioni” sul gruppo in via Pamphili nel 1985 1986, accompagnai richiesto, con l'auto, Silvia Canali presso la sede degli ufficiali giudiziari in Roma, ove doveva portare degli atti da notificare dello studio in cui faceva pratica in via Angelo Emo, (la via me la ricordo per aver atteso la Canali sotto studio e aver partecipato ad una festa di addio quando lasciò lo studio). Parcheggiai la macchina a spina verso il finire della stradina, da me mai vista prima, sulla destra in posizione regolare. Dopo il discreto lasso di tempo necessario per il disbrigo della consegna degli atti da notificare, la Canali ritornò e sedutasi nell'auto, con uno sguardo cupo e terrorizzato volto verso il basso disse testualmente “ io so chi ha ucciso Simonetta Cesaroni”. Presi la frase come una boutade ed una millanteria strana. Era una VPO con trascorsi, ma una persona a suo modo piacevole e loquace, un po' ciarliera. Difatti non proseguiva mai discorsi e frasi lanciate a metà.
8. Un giorno del maggio 1996 andammo io e Silvia Canali, previo appuntamento telefonico, a fare la sosta pranzo, al baretto posto in P.le Clodio subito oltre viale Mazzini, all'angolo. Lì si piazzava al centro del tavolinetto, da solo e guardando in direzione nostra che ci avvicinavamo, Giuseppe Cascini. Io mi volli sedere con lui allo stesso tavolino e parlammo del più e del meno. Notai uno sguardo intimidito della Canali (donna con personalità affatto timida e atteggiamento di norma quasi sfrontato) ed una indifferenza ostentata nei di lei confronti. Allontanandoci, la Canali sbottò parlando tra sé e sé con la testa inchinata verso il basso “ che figlio di... “ frase palesemente riferita a Cascini.
9. Silvia Canali poco prima che mi fosse inviata in udienza per il tirocinio breve la avevo vista una sola volta, in fine estate 1995, sul portapacchi seduto dietro al motorino da lei condotto PAOLO AURIEMMA, altro magistrato di Monteverde. Erano usciti dal cancello che dà verso piazzale Clodio. Io tornavo a piedi dalla pausa pranzo.
10. Una menzione merita infine una sequenza realizzatasi nel luglio 2013 a brevissima distanza. I primi del Luglio 2013 eravamo tornati a Roma dalla vacanza in Puglia per partecipare ad una udienza civile. Vedemmo io e Patrizia la Canali fortemente scossa e preoccupata in maniera anomala. Come eravamo venuti, per partecipare ad una udienza civile, ce ne tornammo al mare in Puglia. Il 13 luglio alle 5 e 50 di mattina veniva dato fuoco a partire da una classe al primo piano, al liceo Socrate (quello al punto 1 sopra), danni ingenti che hanno coinvolto otto aule rese inagibili e svariato materiale didattico anche costoso. Un gesto gravissimo, “un episodio vergognoso e intollerabile” vandalico e risultato compiuto da quattro ragazzi, due maggiorenni e due minorenni, e due bocciati per la seconda volta, tutti confessi presentatisi alla Questura di Roma solo tre giorni dopo. Le versioni di stampa sul gesto omofobo e razzista caddero in fumo, così' come la matrice politica di destra. Ma sul caso obiettivamente anomalo, gravissimo e inaspettato erano intervenuti tutti, credo, compreso Napolitano. Era ora secondo la nuova versione di stampa e “confessata” una ragazzata gravissima concertata, per “vendetta da bocciatura”, di notte al mare ad Ostia e realizzata tornando di notte fonda a Roma. A difendere due dei ragazzi l'avv Luca Petrucci, quello coinvolto nel CASO PAOLO FERRARO. Non sappiamo cosa sia successo agli archivi del Socrate.
Se, come è stato provato, e descritto analiticamente in otto anni di grandediscovery
A) alla Canali è attribuibile la gestione materiale organizzativa del sequestro di persona ordito il 23 maggio 2009, e ordinato da Luigi Cancrini come da diario di Gino Ferraro e sentito da me stesso ordinare da Stefano Pesci al telefono, in necessario accordo con Giovani Ferrara e Agnello Rossi;
B) tutto quanto scoperto ed il rilievo enorme relativo erano veri e tutto risulta dimostrato con prove dirette insormontabili, e di pubblico dominio. Di qui a ritenere che chi intervenne distruttivamente fosse "anche" partecipe e consapevole a monte non vi era, già prima di altre conferme, vallo logico apprezzabile, con ragionevole certezza;
C) nelle vicende persecutorie molteplici ed iniziative giuridiche su vari piani la Canali, come è vero ed evidente oltre ogni ragionevole dubbio, ha avuto un ruolo più che centrale;
D) tutto il complesso delle vicende inaugurate dal 2008 risulta caratterizzato "anche" da interventi e mediante situazioni di rilevante rilievo segreto e militare;
E) tutto il quadro vero porta a risalire a STEP precedenti, forniti di prova testimoniale vera e comunque riscontrabile;
F) l'azione collimata ed attiva della CANALI e di STEFANO PESCI, fu caratterizzata nel 2009 dal loro buttare la maschera e da una durezza distruttiva senza paragoni, manipolatoria a livelli tali da esser stata pensata per essere irraccontabile, (quindi il livello di organizzatori e gestori è ben alto) ma proprio questa caratteristica abbiamo superato, rendendo prove uniche al mondo e dirette adeguatamente trattate e contestualizzate;
allora il necessario retrocedere nel tempo e nei ricordi veri e genuini non è che che la necessaria conseguenza dell'accaduto provato con prove dirette , dal 2006 in poi.
E qui vi reinvito prima a rileggere una altra volta LA PARTE PRIMA di questa accurata analisi e narrazione, e poi, dopo aver ripassato questa seconda parte, a compulsare gli unici articoli od interviste serie sul CASO di via Poma: quelli del criminologo Carmelo Lavorino. Un lavoro fondato su ben altro fronte, su evidenze scientifiche e prove obiettive. Manca(va) solo un quadro storico indiziario di riferimento a persone certe ....
Dunque c'è qualcuno a caccia di una donna con l'ombrellino rosa e di un mancino di sangue tipo A (magari ambi mancino ?!) uomo violento impegnato in una attività omicidaria rimasta impunita .. dopo ventotto anni di procedimenti e processi depistanti ..
§§§§§§§§§§§§§§ THE END §§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Nessun commento:
Posta un commento